PILOT 1

Questo è il nome del primo PocketQube di CSHARK, che prodotto per ospitare hardware e software "Made in Piacenza", conclude la sua permaneza in orbita dopo 36 mesi. Ma questo è solo il primo di una serie di satelliti destinati a costituire in breve tempo una vera e propria costellazione.                                                                                                                                          Ecco maggiori dettagli sulla missione, e per i nostalgici, il video del primo lancio!

              

 


 

Grazie al progetto "Smallsat Rideshare Program" di SpaceX, il lancio del razzo vettore che ha portato "CSHARK Pilot-1" in orbita -tra i 500 e i 700 km dal suolo terrestre- era previsto per fine febbraio 2021 dallo spazioporto americano di Boca Chica Village in Texas. Il viaggio sul payload è durato pochi minuti mentre la permanenza in orbita eliosincrona del "primo squalo" è stata di 36 mesi. 

La missione di Pilot-1 è stata triplice. Grazie ad una ottica multisensoriale ha registrato e trasmesso dati fondamentali in ambito meteorologico, un occhio attento e specializzato per reportistica e analisi previsionali, elementi fondamentali per l'agricoltura 4.0 e per dataset in tempo reale dei fenomeni atmosferici. In soli 250 grammi - e in altre slot dedicate - hanno trovato posto i moduli di Pongo che ne è diventato il vero cuore e cervello pulsante, mentre nel terzo alloggiamento è stato ospitato hardware e software con funzioni di getaway. Grazie all'utilizzo di Pilot-1 come gateway satellitare, i servizi onboard sono stati utilizzati anche da terze parti per l'implementazione di applicazioni concrete ed operative. Quello di Pilot-1 è stato un servizio unico nel suo genere fondamentale per testare sistemi integrati, prototipare smart-city e smart-farm, avviare attività di controllo e robotica, valutare standard di cyber sicurezza, gestire risorse e analizzare il comportamento sociale.

Grazie a Pongo, Pilot-1 - una volta in orbita ed operativo - ha gestito da remoto "CatFish", il rover terrestre attualmente in fase beta, sempre opera del reparto studi di CSHARK. Un robot preposto per eseguire operazioni da remoto, sondare ad esempio suolo e sottosuolo e offrire a geologi, istituti di geofisica, aziende private e ricercatori nuove informazioni mirate ed opportunità di verticalizzazione della ricerca.

Fino al 23 Dicembre 2024 Pilot-1 si è autoalimentato grazie a particolari celle fotovoltaiche; al suo decadimento -ovvero quando la forza di gravità ha attirato verso la superficie terrestre il satellite non sono rimasti "rifiuti spaziali" in quanto al contatto con la stratosfera si è prodotta una rapida combustione dell'intero apparato. Pilot è infatti il nome che ha ispirato il progetto e prende origine dai pesci pulitori detti appunto "pilota". 

Energia green e zero detriti

Sino a questo momento solo consorzi, istituti di ricerca ed università si erano mossi nella direzione delle stelle con l'invio di nanosatelliti nella bassa orbita terrestre. Quella di Alessandro Fanni è stata una scommessa che arriva dopo anni di studi e applicazioni. Il primo caso mondiale di una piccola, anzi piccolissima azienda che con altrettanti piccoli ma veloci passi sta per spiccare un grande salto dal punto di vista evolutivo, per offrire servizi e nuova tecnologia ad alto valore aggiunto!

News recenti

Space Symposium 2025

16/04/2025 10:47:08

Forum Italo-Americano

16/04/2025 10:32:38

Futuro e Innovazione

02/04/2025 17:22:12

PocketQube Conference

01/04/2025 12:53:34